Il tiramisù è uno tra i dolci a cucchiaio più famosi e diffusi almeno in Italia.
La sua provenienza è sempre stata gran oggetto di discussioni, più regioni se ne son sempre contese l’appartenenza, soprattutto per la sua gran somiglianza ad altri dolci tipici di altre città come, la Zuppa Inglese, il Dolce di Torino o la Bavarese Lombarda.
L’esperto enogastronomo Giuseppe Mattioli però, nella rivista “Vin Veneto”, storicizza la sua nascita verso la fine degli anni 60, presso il ristorante “Alle Beccherie” di Treviso, dove lavorava il pasticcere Roberto Linguanotto, che reduce da un’esperienza in Germania, volle riproporre una tipologia di dolce che racchiudesse in sé tutti i dolci incontrati durante i suoi anni di lavoro all’estero.
Più recentemente una conferma della sua provenienza, attribuita sempre alla città di Treviso, la troviamo su un testo di scuola per istituti alberghieri: “Cucina e tradizioni del Veneto”.
Originariamente veniva presentato a forma rotonda, anche se la forma dei savoiardi ha poi favorito la diffusione della sua immagine “a mattonella”. L’elemento fondamentale era, ed è tuttora, che gli strati del composto, alternati a stradi di biscotti, fossero ben distinti e visibilmente riconoscibili.
Il nome originale in Veneto era Tiramesù, facendo scattare a i più maliziosi un’allusione ai suoi poteri afrodisiaci, fu italianizzato successivamente in Tiramisù.
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