Il Cous Cous è un alimento molto diffuso in tutto il NordAfrica e viene considerato addirittura il piatto base in Marocco, Algeria, Tunisia. Detto questo non a caso in Italia è la Sicilia a farne da madrina, con Trapani e tutta la zona del trapanese, zone che per ovvie ragioni storico/sociali sono collegate in modo evidente alla Tunisia.
San Vito lo Capo è la città siciliana che ogni anno gli dedica uno speciale Festival nel quale le diverse tradizioni legate alla preparazione di questo piatto si incontrano e animano il centro del paese.
![]() |
(…”è che siete bellissimi e quindi vorremmo fare una foto con voi…” cit. Rossella) |
Quest’anno siamo stati anche noi a San Vito durante il Festival e abbiamo avuto il piacere di consumare una porzione di Cous Cous in riva al mare, godendo di una vista a dir poco spettacolare, nella cornice di un paese che risente in modo evidente delle influenze tunisine. Girando per il centro di San Vito ho anche avuto più di una volta la sensazione di trovarmi in vacanza in un luogo lontanissimo dall’Italia.
Il Cous Cous Trapanese, che è stato inserito tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali siciliani, ha la particolare caratteristica di esser a base di pesce a differenza dei Cous Cous nordafricani che tendenzialmente, e non sto dicendo esclusivamente, sono a base di verdura, carne e spezie.
Una volta i chicchi crudi venivano bagnati e lavorati a mano fino a formarne pallottole che venivano poi passate al setaccio per essere sminuzzate. I chicchi venivano successivamente lasciati asciugare al sole. In tradizione il Cous Cous veniva cucinato nella “cuscussiera”, una grande pentola di terracotta formata da due tegami sovrapposti. In quello inferiore veniva cucinato il brodo con verdure e carne, in pratica il condimento, mentre nella parte superiore, una pentola bucherellata spesso ricoperta con un canovaccio, veniva cotto a vapore il Cous Cous.
Forse questo meccanismo in alcuni paesi viene ancora utilizzato, ma nei paesi occidentali questo processo é ormai meccanizzato e il Cous Cous viene venduto già precotto, cotto al vapore e poi essiccato, in modo che per essere cucinato è necessario solamente aggiungerne l’acqua calda e aspettare che aumenti di volume.