ANTICA DOLCERIA BONAJUTO: LA PIÙ ANTICA FABBRICA DI CIOCCOLATO DELLA SICILIA

Passeggiando per le strade di Modica ci si può ritrovare in un romantico vicolo alle porte del centro e imbattersi in quella che è conosciuta come la Più Antica Cioccolateria Di Sicilia: L’Antica Dolceria Bonajuto.

Il Cioccolato Artigianale di Modica, famoso in tutta Italia e non solo per il suo particolare gusto ruvido, granuloso e per il suo sapore unico, privo di burro di cacao (oltre a quello naturalmente presente nelle fave), negli ultimi vent’anni è stato protagonista di un’ascesa nel Mondo gastronomico locale ed internazionale, proprio anche grazie a questa cioccolateria.

All’interno della Bottega di famiglia, oggi conosciuta come famiglia Bonajuto-Ruta, nelle dispense di legno pregiato, si possono trovare: strumenti di lavoro, foto di famiglia, diplomi, addirittura la medaglia d’oro vinta all’esposizione romana del 1911, tutti a testimonianza del passato da cioccolattieri della famiglia e tutti esposti come in un piccolo museo.

Facciamo qui di seguito un piccolo quadro sulle origini della Famiglia Bonajuto-Ruta insieme a PierPaolo Ruta.

con PierPaolo Ruta durante una visita alla Cioccolateria.

Siamo agli inizi dell’800 ed è con Francesco Ignazio Bonajuto che inizia l’avventura imprenditoriale della famiglia.

Francesco aprì in rapida successione un’aromaterapia, una merceria e una sorbetteria-gelateria, ma fu il commercio della neve, cosa che ai giorni d’oggi può risultare quasi una favola romantica, il vero business che gli diede la possibilità di accumulare capitali e di ampliare l’attività di produzione di cioccolato e la dolceria. A metà dell’Ottocento, Bonajuto esercitava il controllo della filiera del cioccolato, dalla lavorazione delle fave di cacao alla pasta amara, fino al prodotto finito. Francesco Ignazio nella sua gestione compì però spesso scelte azzardate lasciando l’attività alla sua morte, piena di debiti.

Sarà il figlio Federico ad occuparsi di risollevare le sorti dell’azienda spostando gli interessi dal commercio della neve all’attività di gelateria e cioccolateria.

Il mancato passaggio alla fase industriale dipese inizialmente da motivi economici, portando l’azienda a continuare la lavorazione manuale con fedeltà alla tradizione di famiglia e costruendo su questo una vera e propria filosofia aziendale.

Federico trasmise a sua volta l’arte cioccolatiera al figlio Francesco, il quale nel 1880 aprì il Caffè Roma, trasferendo l’attività nell’attuale sede di Corso Umberto I. Francesco riuscì a produrre un cioccolato così raffinato da meritare la Medaglia d’Oro all’Esposizione Internazionale Agricola Industriale di Roma del 1911.

Incarnò una nuova figura d’imprenditore, impegnandosi politicamente come consigliere provinciale del Partito Socialista. Sostituì al negozio-bazar, una bottega specializzata, curandone sia l’esposizione, che la contabilità e soprattutto la pubblicità. Intuì infatti l’importanza di quest’ultima sulle pagine dei giornali, partecipò a fiere ed esposizioni e cercò di fare del proprio locale un luogo di discussione aperto a tutte le fasce sociali.

Morì agli inizi del ‘900 senza figli, segnando in questo modo il passaggio, in sostanziale continuità, dalla famiglia Bonajuto alla famiglia Ruta, definito con il matrimonio tra la figlia adottiva di Francesco Bonajuto e Carmelo Ruta, uno dei più capaci e fidati collaboratori di Francesco.

Con il figlio di Carmelo, Franco e il nipote Pierpaolo, arriviamo ai giorni d’oggi e all’attuale storia della dolceria.

Franco veniva da un settore ben diverso, ma quando il padre smise di lavorare, decise di lasciare progressivamente il suo lavoro e di rilanciare l’azienda di famiglia.

Nel ’92 decise di riportare la dolceria alla formula iniziale, quella priva della caffetteria, di conseguenza i laboratori e i locali destinati alla vendita furono ampliati e rinnovati.

Gli inizi della loro gestione non furono facili, il rilancio passò soprattutto dal recupero del cioccolato di Modica proposto nelle tradizionali varietà alla Cannella e alla Vaniglia.

Agli inizi degli anni ’90 la prestigiosa segnalazione sulla rivista “Gambero Rosso”, più i vari articoli comparsi in diverse testate giornalstiche, fino all’apparizione al salotto del Maurizio Costanzo, portarono grande visibilità a Modica e il suo cioccolato. A fine degli anni ’90 alle testate giornalistiche italiane si aggiunsero quelle straniere: dalla Germania fino all’America passando dalla Gran Bretagna, il cioccolato di Modica stava facendo il grande passo.

Proprio grazie al lavoro di Franco e Pierpaolo attualmente  si è creato un vero mercato economico attorno a quello che oggi viene chiamato l’ “Oro Nero di Modica” . A loro si deve anche la salvezza e il recupero di alcune antiche ricette di provincia .

Oggi la cioccolateria, che non si limita solo alla produzione di cioccolata, ma anche di dolciumi e liquori, non smette mai di sperimentare nuovi abbinamenti. Tra tutti è giusto ricordarne alcuni forse un poco azzardati, come i cioccolatini ripieni di alghe e bottarga.

In tutto questo progresso però la famiglia Bonajuto-Ruta non ha mai dimenticato le sue origini e ha sempre continuato a utilizzare le materie prime con estremo rispetto.

Ringrazio Cristiano e Giovanni per le foto.

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